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Se volare non vi sembra più sicuro non avete tutti i torti. L'intensificarsi dei controlli stenta infatti a tenere il passo con la crescita del traffico aereo e l'intensificarsi di una minaccia terroristica infiltratasi nei paesi europei e in grado di utilizzare tecniche sofisticate ed esplosivi difficili da individuare.
Questi sono i 5 fattori di rischio che più preoccupano i responsabili della sicurezza.

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LA ZONA STERILE
I controlli sugli 86mila dipendenti dell'aeroporto di Parigi Charles De Gaulle hanno portato, nel 2015, alla sospensione di 85 dipendenti in grado di accedere alla zona bagagli e agli aerei. Ulteriori controlli, effettuati dopo gli attentati di novembre, costano il posto a una dozzina di dipendenti per i loro legami con l'islamismo e, in alcuni casi, il terrorismo. Tra i licenziati non mancano i reduci rientrati dalla Siria. Nello scalo di Bruxelles, colpito dall'Isis il 22 marzo, i dipendenti con accesso alle aree «sterili» licenziati per i loro contatti siriani si conterebbero a dozzine. In due grandi hub europei, insomma, i fiancheggiatori dell'Isis potevano facilmente inserire una bomba nei bagagli o sui voli in partenza.

 

L'ARRIVO DA METE A RISCHIO
Prima di sparire dai radar il volo Egypt Air 804 ha fatto tappa ad Asmara, in Eritrea, al Cairo e a Tunisi per poi tornare al Cairo e ri-decollare per Parigi. Asmara è un aeroporto inadeguato rispetto agli standard internazionali di sicurezza. Quello di Tunisi - visti i 4000 militanti tunisini dell'Isis - è decisamente a rischio infiltrazione. E dopo il precedente di Sharm El Sheik neppure il Cairo può dirsi sicuro. In ognuna di queste tappe un infiltrato può aver nascosto un ordigno nella toilette, nei sedili o in altri comparti. A Parigi e in gran parte degli aeroporti, i controlli dei voli in transito non spettano però alle forze di polizia o agli addetti alla sicurezza dell'aeroporto, ma alla compagnia proprietaria dell'aereo. E molte compagnie li subappaltano a società a basso costo non qualificate o poco attente. Senza contare che i loro dipendenti hanno accesso alle piste e ai voli e possono diventare essi stessi il Cavallo di Troia del terrore.

 

 

LE ESPLOSIONI INVISIBILI
Nell'agosto 2006 la polizia inglese arresta 24 estremisti islamici pronti ad abbattere alcuni voli dall'Inghilterra agli Stati Uniti utilizzando il Tatp, un esplosivo liquido a base di perossido di acetone e una variante conosciuta come Htmd. Entrambi vengono realizzati artigianalmente utilizzando acqua ossigenata ed acetone. Se adeguatamente stabilizzati i due composti non sono individuabili e per questo dal 2006 è consentito solo l'imbarco di moderate quantità di liquidi. Ma l'esplosivo più insidioso è la pentrite (Petn) ritrovata nelle cartucce per stampanti con cui Al Qaida voleva abbattere due aerei cargo in volo su Chicago. I quattrocento grammi di una delle cartucce sono cinque volte il quantitativo necessario a distruggere una casa. Sei grammi bastano a forare una placca di alluminio spessa il doppio d'una fusoliera. Duecento cinquanta grammi nascosti in una lattina bastano a disintegrare un aereo in volo. Proprio quel che è successo al volo russo Metrojet 9268 esploso lo scorso 25 ottobre dopo il decollo da Sharm El Sheik.

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IL KAMIKAZE A BORDO
I kamikaze dell'11 settembre utilizzarono dei semplici taglierini. In almeno tre casi successivi i terroristi sono riusciti a imbarcare un ordigno esplosivo. Il 22 dicembre 2001 l'inglese Richard Reid viene fermato da hostess e passeggeri mentre tenta di far detonare 283 grammi di pentrite nascosti nelle scarpe. A Natale di otto anni dopo, il 23enne nigeriano Umar Abdulmutallab, imbarcatosi da Amsterdam per Dallas, viene bloccato mentre prova a innescare 80 grammi di pentrite nascosti nelle mutande. Lo scorso febbraio un ordigno nascosto in un computer portatile è esploso a bordo di un volo decollato da Mogadiscio, ma il pilota è riuscito miracolosamente a rientrare nonostante lo squarcio nella cabina. Unica vittima il presunto attentatore somalo.

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IL TERRORISTA IN CABINA
Dopo gli attentati di Parigi i controllori di volo della Raf inglese intercettano le comunicazioni tra i piloti di due voli passeggeri decollati da Amsterdam e diretti in Medio Oriente che discutono l'introduzione in Gran Bretagna di ordigni esplosivi destinati a colpire Londra, Bath, Brighton, e Ipswich. L'analisi della chiacchierata porta al dispiegamento a fine novembre di oltre diecimila soldati inglesi nelle città a rischio.

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ATTENTATI ED ALLARMI AD AEROPORTI

AEROPORTO DOMODEDOVO DI MOSCA (Russia) - 24.01.2011 - L'attacco terroristico è stato compiuto con l'uso di esplosivi, nel più importante aeroporto moscovita, e costato la vita a 37 persone. Ha avuto luogo poco dopo le 16:30 ora locale (le 14:30 in Italia) del 24 gennaio, nell'area di ritiro bagagli dei voli internazionali.
Sin dall'inizio le autorità non hanno avuto dubbi che si trattasse di un atto terroristico e le indagini si sono subito rivolte verso l'ipotesi dell'attacco suicida. Gli investigatori hanno sostenuto che l'ordigno fosse costituita da un equivalente di 2–5 kg di tritolo insieme a pezzi di piombo e di filo metallico. Il 29 gennaio il Comitato Investigativo Federale Russo ha dichiarato chiuse le indagini, indicando come il kamikaze un maschio ventenne di origine nord caucasica, la cui identità non è stata però rivelata. Vista la scelta del luogo, il Comitato ha anche ipotizzato che l'attacco fosse diretto principalmente contro cittadini stranieri. Le indagini sono comunque continuate per rintracciare i complici dell'attentatore, portando all'arresto di altre persone. Il 7 febbraio successivo viene pubblicato un video sul sito www.kavkazcenter.com, presumibilmente girato il giorno stesso dell'attentato, in cui il leader fondamentalista islamico e secessionista ceceno Dokka Umarov rivendica l'attacco all'aeroporto Domodedovo, nell'ambito della lotta per ottenere il riconoscimento, e quindi l'indipendenza, dell'autoproclamato Emirato del Caucaso da parte della Russia.

AEROPORTO DI BRUXELLES (Belgio) - 22.03.2016 - Ci sono state due esplosioni presso la sala delle partenze dell'aeroporto di Bruxelles-National verso le ore 8:00 del mattino: una esplosione vicino ai banchi di accettazione delle compagnie American Aerlines e Bruxelles Airlines e l'altra vicino ad una caffetteria Starbucks. Le vetrate dell'edificio del terminal principale si sono infrante e vi sono danni significativi all'interno. Un terzo ordigno inesploso insieme ad un fucile Kalasnikov viene ritrovato poco dopo le prime due esplosioni. Il governo belga ha istituito il più alto livello d'allerta nazionale.

AEROPORTO ATATURK DI ISTAMBUL (Turchia) - 28.06.2016 - Terrore a Istanbul: kamikaze e spari tra la folla all'aeroporto. Tutti gli elementi fanno pensare che ci siano gli islamisti dell'Is dietro il nuovo attentato terroristico che ha colpito la capitale turca. Almeno 3 terroristi armati di kalashnikov hanno aperto il fuoco intorno alle 22 locali ai controlli di sicurezza nella zona degli arrivi dell'aeroporto Ataturk, provocando almeno 36 morti e 147 feriti. Ma sul numero degli attentatori al momento non c'è chiarezza: secondo fonti anonime di polizia, citate da media turchi, potrebbero essere sette i componenti del commando. Poco dopo, in tre si sono fatti saltare in aria durante un scontro a fuoco con la polizia. Le esplosioni udite nello scalo sono state almeno 3. E' accaduto alle 22.10 locali, le 21.10 italiane. Lo scalo Ataturk ha un doppio sistema di controlli di sicurezza, il primo dei quali all'ingresso dello scalo, ancor prima di arrivare ai banchi di accettazione. È lì che è avvenuto l'attacco, mentre spari sono stati uditi anche in un parcheggio vicino.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI (Francia) - 19.05.2016 - Volo Egyptair Parigi - Il Cairo caduto in mare tra Grecia ed Egitto. La bomba a bordo spiegherebbe sia la brusca perdita di quota che le virate dell’Airbus prima dello schianto in mare, come pure «la palla di fuoco» osservata dai pescatori greci nel momento del disastro. Tutti dettagli che portano a ritenere meno probabile il cedimento strutturale, anche per la mancata comunicazione da parte di piloti di problemi in volo. L’Airbus A320 è uno degli aerei più diffusi e considerato sicuro dagli esperti. Quello dell’Egyptair era relativamente giovane, del 2003. Nella Francia in stato d'emergenza gli inquirenti incaricati delle indagini sulla catastrofe dell'Egyptair hanno deciso di passare al setaccio il principale aeroporto di Parigi nell'eventualità di intercettare eventuali falle nel sistema di sicurezza. Anche se quella dell'attentato resta solo un'ipotesi, il dramma potrebbe mettere in luce inquietanti carenze nel sistema di controllo degli aeromobili, ma anche di passeggeri e bagagli. Almeno in teoria, introdurre un ordigno a bordo di un aereo in partenza dal primo aeroporto di Francia è difficilissimo, ma non impossibile. Tra le varie piste esaminate dagli investigatori c'è l'ipotetica complicità tra un terrorista e un dipendente del personale di terra. Anche se questi sono oggetto di "drastici controlli - garantisce Air France - le procedure di accesso alle piste sono estremamente regolamentate. I dipendenti sono più sorvegliati dei passeggeri stessi".Tutti i dipendenti che in un modo o nell'altro sono entrati in contatto con l'Airbus A320 inabissatosi tra la Grecia e l'Egitto vengono interrogati, come anche chi era responsabile del controllo bagagli e passeggeri. Sui centomila lavoratori del Charles De Gaulle, 86.000 sono autorizzati ad accedere alle piste d'atterraggio, le cosiddette "zone riservate".

 

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